Un circolo volutamente vizioso
Noi tendiamo a ritenere vero o verosimile tutto ciò che in qualche modo ci “risuona”. Ma maggiore è il nostro grado di meccanicità, meno ciò che siamo è reale, quindi meno ciò che ci “risuonerà” sarà vero.
Vadim Zeland espose tempo fa la “teoria dei pendoli”, facendo riferimento non proclamato a quelle che esotericamente vengono definite “forme pensiero” o anche “eggregore” nell’accezione di Eliphas Levi (ovvero forma pensiero collettiva).
In poche parole sintetiche e nemmeno così precise, Zeland fa riferimento al fenomeno per cui, quando un numero sufficiente di persone “pensa” in un certo modo, l’energia prodotta dalla comunità porta anche altre persone a pensare nello stesso modo. Questo accade secondo un andamento periodico a pendolo appunto, per cui il pensiero si muove in una direzione e poi, al culmine, si rovescia nel suo esatto opposto.
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