Nuovi brani pubblicati: Kyrie in due versioni.
Un giorno stavo ascoltando una registrazione di un “Kyrie Eleison”, cantato magistralmente in gregoriano da un coro, quando in modo quasi spontaneo, mi sono trovato a ripetere la parola “Kyrie”, come se fosse un mantra.
Il risultato, praticamente immediato, è stato quello di ritrovarmi in una dimensione di sacralità assoluta ma anche di inusitato potere.
Per quanto attiene il modo abituale con cui si intende il Kyrie, comprendo bene che, mentre la prima parte (la sacralità) è sicuramente comprensibile a chiunque, la seconda, ovvero il Potere, messo in congiunzione con la parola Kyrie possa sembrare quasi una bestemmia.
Eppure, praticando nei giorni successivi questo meraviglioso Mantra (eh già… i mantra non sono appaggio esclusivo del Sanscrito…), posso assicurarvi che quella del potere è una dimensione incredibilmente vicina al termine “Kyrie”.
Kyrie significa “Signore“. Nell’ottica abituale, promossa dal cattolicesimo, nonostante il Potere sia strettamente connesso alla figura del Signore, ecco che questa parte viene sempre sfumata, messa in secondo piano, rispetto ad una concezione più emotiva e devozionale del termine.
Come potrete constatare, ho messo a disposizione due versioni. La prima, “108 Kyrie – Pratica”, è la registrazione di una pratica eseguita e registrata in tempo reale. Potete usarla come volete. Il mio suggerimento è di usarla sia come riferimento per la pronuncia e la vocalizzazione del Mantra (non necessariamente per la tonalità che nel mio caso, è piuttosto bassa) che per indicazione, se vogliamo, della durata. Nel caso in questione la durata è di circa 50 minuti.
Il mio suggerimento è di iniziare la pratica ben centrati nel secondo e poi lasciarvi trascinare naturalmente verso il quarto, dove potrete rimanere comodamente “accoccolati” anche nell’inevitabile silenzio che seguirà le 108 esecuzioni di questo meraviglioso Mantra (a riprova di quanto abbiamo detto spesso, ovvero l’identità tra vibrazione e logos).
La seconda versione, intitolata semplicemente “Kyrie“, è invece una registrazione sempre esclusivamente vocale ma ottenuta con la sovrapposizione di più voci tra cui quella inestimabile della mia compagna Catherine.
Questa seconda versione può essere usata per favorire la corretta traenza interiore necessaria all’esecuzione pratica vera e propria.
Come per tutti i brani entrambi sono ad offerta libera (anche nulla). Li trovate nella sezione relativa “MP3 a offerta libera“.
Buon ascolto e buona pratica.